Il termine Tantra deriva dalle parole sanscrite Tan, che significa “espansione”, e Tra, che significa “liberare”. Grazie alla pratica di questa disciplina, quindi, è possibile essere liberati ed espandere la propria coscienza per arrivare a ricongiungerci con la nostra anima.
Tale disciplina di base esoterica affonda le sue radici in India oltre 15000 anni fa, ma con l’avvento dei Bhramini riuscì a sopravvivere in poche sette segrete e tramandato a pochi eletti.
Il Tantra è diviso in due rami principali: il Tantra Bianco, o Tantra della Mano Destra, dedicato alle tecniche meditative e ascetiche; e il Tantra Rosso, o Tantra della Mano Sinistra, che utilizza i rituali di unione sessuale come mezzi per raggiungere la liberazione.
In realtà non esiste una vera e propria distinzione, in quanto la mano destra si unisce sempre con la sinistra (come si vede in molte rappresentazioni di Shiva principio maschile, e Shakti principio femminile) che insieme a livello cosmico, anche i colori bianco e rosso si mescolano. Dalla loro unione emerge così il rosa, il colore del cuore e del femminile. Il Tantra, infatti, viene definito una via sferica tutta dedicata al Femminile Cosmico della Dea Shakti.
Il praticante tantrico si rivolge a Shakti o ad altre Dee tramite meditazioni, visualizzazioni e recitazioni dei Mantra ad esse correlati.
Nella pratica tantrica la Dea, presente in ogni donna, diventa la guida per controbilanciare l’energia maschile: “Dall’unione sessuale tutto è stato creato attraverso il suono del mantra Om che esprime il loro piacere.”